Un robotaxi a guida autonoma in servizio a Pechino ha preso fuoco mentre circolava su strada. La vicenda, riportata anche da Reuters, potrebbe mettere a rischio il futuro di Pony.ai, una delle realtà emergenti nel mondo della guida autonoma. Nessun ferito, fortunatamente, ma il primo incidente di sicurezza per l’azienda ha avuto un impatto immediato: servizi sospesi in Cina, restrizioni rafforzate negli Stati Uniti, e il titolo che perde il 10% in borsa.
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Robotaxi in fiamme: scattano i blocchi in Cina
Il video del veicolo avvolto dalle fiamme ha fatto rapidamente il giro dei social cinesi, costringendo le autorità locali a muoversi con fermezza: test su strada sospesi a tempo indeterminato, app disattivata nelle zone interessate e nessuna indicazione su quando – e se – si potrà riprendere.
L’indagine sull’accaduto è ancora in corso, ma il messaggio è chiaro: per i robotaxi, la tolleranza agli errori è vicina allo zero.

La reazione del mercato: -10% in poche ore per $PONY
Gli investitori non l’hanno presa bene: in poche ore il titolo ha perso oltre il 10% a causa di quello che in gergo tecnico viene definito “panic selling”, la vendita in preda al panico generato da una notizia negativa legata all’azienda.

Nonostante la notizia abbia sicuramente attratto negatività intorno al titolo, le prestazioni della stock di Pony.ai da inizio anno (YTD 2025) restano positive: +28% da gennaio a oggi. Un dato che racconta quanto il mercato creda ancora nella visione a lungo termine della guida autonoma, pur restando estremamente sensibile agli incidenti di percorso.
Dalle autorità, intanto, nessun commento ufficiale, né dalla Cina né dagli Stati Uniti, dove Pony.ai era già sottoposta a limiti stringenti.
Chi è Pony.ai?
Fondata nel 2016 tra la Silicon Valley e la Cina, Pony.ai è una startup che opera nel settore della guida autonoma. L’azienda sviluppa tecnologie per veicoli senza conducente con un focus particolare sul servizio robotaxi, già operativo in città come Guangzhou, Pechino e Fremont, in California.
Nel tempo ha stretto partnership con giganti dell’automotive come Toyota e ha ottenuto autorizzazioni per i test su strada sia in Asia che negli Stati Uniti. Con una flotta di oltre 250 veicoli autonomi, Pony.ai ambisce a diventare uno dei leader globali della mobilità del futuro. Ma come dimostra l’ultimo incidente, in questo settore bastano pochi secondi per mettere in discussione anni di sviluppo e investimenti, specie se il blocco imposto dalle autorità andrà per le lunghe e l’azienda non potrà continuare i test su strada.
Quali auto utilizza Pony.ai?
Pony.ai collabora con diversi produttori automobilistici per sviluppare e testare veicoli autonomi. Le informazioni disponibili indicano che l’azienda ha utilizzato modelli come la Toyota Sienna e la Hyundai Kona Electric, adattandoli con i propri sistemi di guida autonoma tramite l’integrazione di sensori avanzati, come il lidar AT128 di Hesai, nei veicoli di nuova generazione.
Le auto utilizzate sono di ogni tipo: tra quelle più note a noi occidentali ci sono Hyundai Kona, Lexus RX450, Toyota Sienna e Lincoln MKZ (USA), ma anche modelli cinesi come Aion LX, BYD Qin.
Inoltra l’azienda ha implementato la guida autonoma anche su due camion per il trasporto merci, le motrici Faw Jiegang Automotive J7 e Sany JIANGSHAN che circolano in Cina.